L'automobile domani

25/02/2013

L’auto di oggi, dopo un secolo dalla sua invenzione, è ancora di una inefficienza sconcertante: almeno l’80% dell’energia del combustibile viene dispersa, principalmente in calore. Della forza espressa, il 95% serve a spostare il veicolo, e solo il 5% allo spostamento del guidatore, a causa del peso del veicolo e della sua mediocre aerodinamica. Il peso del veicolo inoltre grava sugli pneumatici i quali, flettendosi, si scaldano e disperdono energia … Insomma, le inefficienze sono molteplici e ridisegnare radicalmente l’automobile, agendo su tre elementi principali, potrebbe far risparmiare dal 70 all’80% del combustibile e delle materie prime.

Le tre modifiche da apportare sono:

  1. alleggerire le vetture, passando dall’acciaio a materiali compostiti molto meno pesanti;
  2. migliorare l’aerodinamica, in modo da ridurre l’attrito con l’aria;
  3. passare dai combustibili fossili ad una propulsione ibrido-elettrica.

Un’auto così progettata, richiederebbe circa il 90 % in meno di ferro, il 33% in meno di alluminio, il 60% in meno di gomma e fino all’80% in meno di platino. Inoltre consumerebbe almeno il 70% del combustibile.

La prospettiva di fare oltre 100 km con un litro di carburante, soprattutto in un momento in cui il prezzo del carburante è alle stelle, è certamente allettante.

Basta guardare questo grafico, che peraltro non mostra ancora l’ultima impennata del 2012, per capire la tendenza in atto verso prezzi dei carburanti insostenibili al punto di ridurre la propensione delle persone a prendere l’auto.

Ciò porta paradossalmente a dei benefici, quali l’aumento dell’uso dei mezzi pubblici e delle iniziative di carsharing e carpooling, oltre alla “riscoperta” dell’uso della bicicletta. Ne consegue un minor uso di carburanti fossili, un minore inquinamento, una riduzione dell’obesità, una ripresa delle relazioni nel tessuto sociale, ecc…

Tuttavia il “problema” auto non si risolve solo disincentivandone, volontariamente o meno, l’uso. Le spinte verso l’innovazione ci sono ed esistono ormai, in tutte le più importanti case automobilistiche, dei progetti per migliorare l’efficienza e la costruzione delle vetture.

Già dal 1991 il Rocky Mountain Institute diede vita ad un progetto denominato “hypercar” o “ibrido ultra-leggero”; agendo sui fattori che sopra abbiamo richiamato furono sviluppate diverse innovazioni. Da lì la ricerca si è evoluta fino ad oggi, in un momento in cui anche grazie alla crisi sta avendo nuovo impulso.

L’auto del futuro si distinguerà non solo per essere molto più leggera delle attuali, ma anche per l’uso di combustibili diversi. L’era dei combustibili fossili sta finendo. Sta avanzando l’era della propulsione ibrida (per ora soprattutto benzina-elettrico) e sarà poi la volta delle celle a combustibile (idrogeno).

P-TEC SRL ha deciso di adottare una nuova politica sulla mobilità e per gli  spostamenti necessari all’attività viene utilizzata un’auto ibrida. L’auto selezionata, con un’aerodinamica molto efficiente (ha un Cx di 0,28), ha un avanzato motore a benzina di 1.8 litri a "ciclo Atkinson" viene abbinato un motore elettrico di elevata potenza ed una batteria compatta per fornire una potenza combinata di 136 CV DIN. Inoltre, nel ciclo combinato, il consumo di carburante è di soli 3,8 l/100km e le emissioni di CO2 di appena 87 g/km. può essere alimentata esclusivamente dal motore elettrico nella modalità EV (Veicolo elettrico) e durante l’avvio a basse velocità. Questa modalità di propulsione non produce emissioni di CO2 o NOx, non utilizza benzina ed è estremamente silenziosa. Aumentando la velocità, si attiva anche il motore a benzina e le due sorgenti di alimentazione lavorano in sinergia. A velocità elevate, il potente motore elettrico è utilizzato per fornire una coppia supplementare istantanea in fase di accelerazione. La batteria ibrida non ha bisogno di essere ricaricata perché l’energia viene recuperata in fase di frenata o decelerazione e poi trasformata e immagazzinata nella batteria stessa.

Noi lo stiamo facendo. Anche gli altri possono farlo!

Credits: OZOTO snc